venerdì 30 ottobre 2009

Bio masse e agro carburanti basta un video per ingannarci?

Basteranno immagini ad effetto e musiche incalzanti per convincerci?
Ma che siamo tutti co...i? Beh spetta a voi scoprirlo intanto le ditte come la Cereal Docks con il benestare della regione Veneto e dei comuni si fa gli "affaracci" suoi, vi consiglio di vedere questo video di presentazione ufficiale della Cereal Docks.
In questo filmato possiamo vedere come ci venga propinata l'attività della sopra nominata come soluzione al male futuro dell'inquinamento, ma sarà vero? Tutte queste materie prime che potrebbero essere cibo come vengono impegnate? Soprattutto che giro del mondo (inquinando) fanno prima di venire bruciate nelle loro centrali costruite sul giardino di casa nostra?


Oltre a questi "problemucci" ci si deve anche porre l'incognita degli OGM, i prodotti importati dal resto del mondo non hanno gli stessi controlli e regole applicate in Italia,
voi vi sentite tranquilli?
Sarà sufficiente fidarsi dell'onestà dei registi, attori e protagonisti di questo "Bio thriller" ?
O dovremmo aspettarci un finale che porterà scontate conseguenze?

Mentre VOI state a guardare "loro" guadagnano e Voi vi intossicate.
Rimanere spettatori per vedere come andrà a finire potrebbe non essere salutare....

domenica 25 ottobre 2009

Nano-particelle e patologie respiratorie

Stefano Montanari racconta come e perchè il microscopio elettronico che fu acquistato nel 2007 con i fondi di una raccolta popolare iniziata l’anno prima gli sarà tolto.
La motivazione della raccolta appoggiata da Beppe Grillo fu quella di dotare gli scienziati Antonietta Gatti e Stefano Montanari di un microscopio elettronico in sostituzione di quello la cui disponibilità era stata loro tolta. Ora, a distaza di qualche anno, la ragione della raccolta risulta stravolta.


Nanoparticelle farmacologiche danneggiano il polmone
.
Frammenti di un filtro chirurgico comunemente installato nella vena cava dei malati di tromboembolia polmonare, vengono estratti dal corpo di un paziente dopo un’accidentale rottura dello strumento. Un’analisi accurata di quei
frammenti rivela la presenza di materiali che non appartengono né al filtro né all’organismo umano.

L’indifferenza della comunità accademica di fronte a questa scoperta si trasforma in disagio e talvolta in vero e proprio boicottaggio quando gli studi condotti dall’autore continuano a confermare un preoccupante risultato: il nostro corpo assorbe, dall’aria che respiriamo così come dai cibi che ingeriamo, diverse tipologie di elementi, minuscole polveri che, riconosciute come estranee dal corpo, provocano reazioni infiammatorie importanti, talvolta origine di gravi patologie.

Nasce da queste prime indagini un ostinato percorso di ricerca per dare finalmente risposta a un quesito scientifico fino a oggi pericolosamente ignorato o osteggiato. Qual è l’origine delle micropolveri? Come agiscono quando
vengono assorbite dal nostro corpo? Quali patologie apparentemente estranee a questo fenomeno possono finalmente trovare una spiegazione?

L’Associazione dei Medici Per l’Ambiente (ISDE Italia) è fortemente preoccupata in merito all’ incremento dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) tramite incenerimento, che si sta proponendo nel nostro paese, sia con la costruzione di nuovi impianti, sia con l’ ampliamento di quelli esistenti.

Lo smaltimento dei rifiuti esige, innanzi tutto, una seria politica delle “R” come Razionalizzazione, Riduzione della produzione, Raccolta differenziata, Riciclaggio, Riuso, Riparazione, Recupero.

Solo dopo aver attuato tutti i punti precedenti, si potrà eventualmente valutare correttamente la migliore tecnica impiantistica per lo smaltimento della frazione residua scelta tra i sistemi che garantiscono meglio salute umana ed ambiente (pensare al trattamento con recupero energetico dell’’esigua frazione residua). Solo con questa politica, oltre a ridurre i costi economici, si possono ottenere impatti ambientali e sanitari inferiori a quelli prodotti dagli inceneritori e dalle discariche.

L’ incenerimento degli RSU è, fra tutte le tecnologie, la meno rispettosa dell’ ambiente e della salute. E’ inevitabile la produzione di ceneri (che rappresentano circa 1/3 in peso dei rifiuti in ingresso e devono essere smaltite in discariche speciali) e l’immissione sistematica e continua nell’atmosfera (di milioni di m3) di fumi, polveri grossolane (PM10) e fini (PM2.5 , ovvero con diametri inferiori a 2.5 micron) costituite da nanoparticelle di sostanze chimiche (metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine e furani, ecc.) estremamente pericolose, perché persistenti ed accumulabili negli organismi viventi.

La combustione trasforma infatti anche i rifiuti relativamente innocui quali imballaggi e scarti di cibo in composti tossici e pericolosi sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili e ceneri residue che richiedono costosi sistemi per la neutralizzazione e lo stoccaggio.

Per noi, Medici per l’Ambiente, è prioritario pensare agli effetti sugli esseri umani più fragili, perché già malati, o più suscettibili come bambini, donne in gravidanza, anziani. Il rischio non è solo riferibile ad una maggiore incidenza di tumori (già segnalata), ma anche ad altre problematiche quali: incremento dei ricoveri e della mortalità per cause respiratorie e cardiocircolatorie, alterazioni endocrine, immunitarie e neurologiche.

Si ribadisce che in problematiche così importanti e complesse devono sempre essere privilegiate le scelte che si ispirano al principio di “precauzione”, alla tutela e salvaguardia dell’ambiente, consci che la nostra salute e quella delle future generazioni è ad esso indissolubilmente legata come le drammatiche esperienze su amianto, benzene, piombo e polveri fini dovrebbero averci insegnato).

L’Associazione Medici per l’Ambiente chiede che:

1. Venga istituita immediatamente una moratoria sui progetti di termodistruzione (o termovalorizzazione) in corso;
2. Venga incentivata economicamente la politica delle “R”;
3. A cura delle Autorità competenti, vi sia una efficiente ed efficace azione di verifica e controllo, in continuo, dei possibili inquinanti (al camino, aria, terra e falde acquifere) per gli impianti già in funzione e che questi controlli siano simultaneamente affiancate da rigorosi monitoraggi sanitari delle popolazioni già potenzialmente esposte;
4. Siano istituzionalizzati i Garanti delle popolazioni che dovranno conoscere in tempo reale i risultati delle campagne ambientali, sanitarie e l’andamento delle misurazioni di tutte le possibili emissioni causate dal sistema di smaltimento operante, al fine di proporre tempestive soluzioni.

TUTTI GLI UOMINI SONO RESPONSABILI DELL’ AMBIENTE,
I MEDICI LO SONO DOPPIAMENTE!

Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia (www.isde.it) affiliato a: International Society of Doctors for the Environment

Articolo tratto dal sito Bacheca di vita termolese

martedì 20 ottobre 2009

Il biodiesel europeo fa disastri in Indonesia


Un motivo in più per valutare la "soluzione" delle centrali a biomasse.

Il "carburante verde" mette a rischio le foreste pluviali indonesiane e può portare all'estinzione dell'orango. Un nuovo rapporto diffuso dal Friends of the Earth mette in luce le conseguenze della legge europea sul biodiesel. La legge, volta a promuovere alternative rinnovabili al petrolio e ai suoi derivati, sta provocando una massiccia espansione delle piantagioni di palma da olio in Indonesia, ai danni delle foreste torbiere. Il rapporto illustra gli effetti del boom dell'olio di palma nella regione di Ketapang, nell'isola del Borneo, dove l'espansione delle piantagioni si accompagna alla deforestazione illegale e a diffuse violazioni dei diritti umani Situato nella provincia del Kalimantan occidentale, nella parte indonesiana del Borneo, il Ketapang è teatro di una nuova ondata di deforestazione.
- Nel corso degli ultimi tre anni, il governo ha rilasciato licenze per la conversione in piantagione di palma da olio sul 40 per cento dell'intero territorio, 1,4 milioni di ettari, senza curarsi delle leggi e delle aree protette;
- 39 licenze su 54 includono foreste protette: ben 40.000 ettari, tra cui i parchi nazionali creati per la protezione dell'orango;
- i diritti delle comunità locali sono sistematicamente violati. Nel 2008 sono stati registrati venti conflitti legati alla proprietà della terra, ma questo numero è destinato ad aumentare assieme all'avanzata dei bulldozer.
- il 43 per cento della terra è in mano a imprese che pretendono di produrre olio di palma sostenibile, in quanto fanno parte del Roundtable for Sustainable Palm Oil (RSPO), il discusso standard ambientale per la certificazione dell'olio di palma. Le imprese che fanno parte del RSPO non mostrano sostanziali differenze: gli abusi verso l'ambiente e le comunità locali sono gli stessi ;

"La crescita della domanda di olio di palma sui mercati internazionali sta conducendo alla deforestazione illegale e a gravi conflitti sociali - commenta Geert Ritsema, di Friends of the Earth - Di questo passo le foreste del Borneo saranno cancellate dalla faccia della terra, assieme alle specie animali che vi abitano, e saranno rilasciate quantità immense di gas serra".
L'olio di palma, impiegato nella produzione di biodiesel per il trasporto e la produzione di energia elettrica, gode degli incentivi dell'Unione Europea ai biocarburanti.
Il rapporto di Friends of the Earth:
http://www.salvaleforeste.it/View-document/599-Failing-governance-Avoiding-responsibilities.html?format=raw&tmpl=component


Articolo tratto dal sito Salva le Foreste.it

giovedì 15 ottobre 2009

"Danno alla salute", La Tua...


"Danno alla salute", La Tua Fano contro la centrale di Schieppe
23/09/09 Fano (Pesaro Urbino) - “Un danno alla salute ed alla serenità dei cittadini”. La segreteria de La Tua Fano, in una nota, definisce così la realizzazione della centrale a biomasse di Schieppe. Un impianto che continua a far discutere e a richiamare l’attenzione di cittadini e politici.

Si è infatti svolta, il 12 settembre scorso, nella sala consiliare di Orciano, l’ultima delle tante assemblee pubbliche relative alla centrale termoelettrica a biomasse da costruirsi nel territorio di Schieppe. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti della lista civica La Tua Fano. “La realizzazione dell’impianto - si legge in una nota pubblicata dalla segreteria del partito - la cui pratica è stata bloccata per cinque anni grazie alla tenacia dei comitati, di varie amministrazioni municipali, tra cui Fano, e svariati ricorsi al TAR, è stata nuovamente autorizzata dal Direttore del Dipartimento Territorio-Ambiente della Regione Marche tramite il decreto n. 24 di poche settimane fa. La lista Civica La Tua Fano, che ha partecipato come sempre all’incontro, continuerà ad impegnarsi affinché il provvedimento sia revocato in quanto è profondamente contraria all’impianto, per ragioni tanto semplici quanto evidenti: l’impatto ambientale, i possibili danni alla agricoltura di qualità, al turismo rurale ed enogastronomico che si sta promuovendo, alla salute della popolazione abitante in aree limitrofe e, non da ultimo, alle ripercussioni economiche per l’intera valle del Metauro. Analoghe considerazioni sono state espresse e condivise pure da parlamentari nazionali e da esponenti politici provinciali dell’IDV, appartenenti comunque alla stessa maggioranza che sostiene anche il governo della regione, che ci auguriamo mantengano le loro posizioni a riguardo e, soprattutto, non incorrano in fugaci vuoti di memoria superate le elezioni Regionali di marzo 2010”.

“Notiamo con piacere queste prese di posizione e l’impegno a portare fino in Parlamento tale problema - Ci permettiamo tuttavia di nella semplicità del nostro agire di lista civica, una soluzione più immediata ed efficace: intervenire politicamente con atti concreti e non proclami sull’attuale amministrazione regionale (come detto amica) per cancellare definitivamente questo osteggiato provvedimento, da essa fortemente voluto.

La Tua Fano, insieme al coordinamento dei comitati di difesa delle Valli del Metauro e al Sindaco di Fano Stefano Aguzzi, che ha sempre sostenuto tale battaglia anche in tempi non sospetti, nel ribadire l’assoluta contrarietà riguardo a tale centrale, vigilerà attenta anche sul lavoro degli amministratori pubblici che in questi anni hanno negato quella corretta informazione, trascinando fino ad oggi, con approssimazione ed incuria, una questione che rischia di essere un danno alla salute ed alla serenità dei cittadini”.

Redazione Fanoinforma

Articolo tratto da " Fano informa"

sabato 10 ottobre 2009

NANOPARTICELLE




Quindi l’attività di un inceneritore (http://it.youtube.com/watch?v=jWXnHMgEUR8 ) produce delle sostanze - polveri sottili e nano-particelle - di microscopiche dimensioni che s’insinuano nell’organismo umano attraverso l’apparato respiratorio ed anche attraverso l’apparato digerente, dato che le particelle si depositano anche sulle coltivazioni prossime agli impianti.

Qualsiasi sorgente ad alta temperatura provoca la formazione di particolato; più elevata è la temperatura, minore è la dimensione delle particelle prodotte; più la particella è piccola, più questa è capace di penetrare nei tessuti; ed inoltre non esistono meccanismi biologici o artificiali capaci di eliminare il particolato una volta che questo sia stato importato da un organo o da un tessuto: insomma le particelle durano per sempre.

Il corpo, non riconoscendo le nano-particelle, le isola come corpi estranei e questo, nel corso del tempo, può generare un gravissimo processo infiammatorio. In questi casi si parla di nano-patologie.
Sensibile a queste tematiche che riguardano la salute di tutti, Primafilm, distretto creativo e tecnologico indipendente, presenta una nuova grande sfida: un viaggio nel mondo delle polveri sottili, delle nano-particelle e delle possibili alternative, attraverso un film-documentario, Sporchi da Morire ( http://www.sporchidamorire.com).

Articolo tratto dal sito "Sporchi da Morire"

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