venerdì 17 dicembre 2010

Cereal Docks, quando si viene giudicati per le proprie azioni...

Sewage outfall
"Mauro Fanin, 47 anni, di Camisano (difeso dagli avv. Fabio Mantovani e Francesca Casarotto), è stato assolto ieri (16/12/2010) in tribunale. Era finito a processo in qualità di legale rappresentante della "Cereal docks spa" di Camisano. Il 24 ottobre 2006 venne accertato uno scarico di acque reflue industriali con un parametro di azoto nitroso superiore al limite consentito. Ma il fatto non è più ritenuto dalla legislatore come un reato."

(articolo tratto da "il Giornale di Vicenza")

Quest'ultima frase lascia al quanto riflettere.
Come si puo' lasciar agire questi individui in modo impunito e far decidere a loro il futuro del nostro benessere fisico ed economico. Dalle azioni di una persona o di una azienda si capiscono molte cose, lascereste costruire una loro fabbrica o attivita' vicino a casa vostra?
Potete lasciare una vostra opinione in calce all'articolo.

ENGLISH VERSION:
"Mauro Fanin, 47, of Camisano Vicentino (defended by the lawyer. Mantovani Fabio and Francesca Casarotto), was acquitted yesterday (12/16/2010) in court. He ended up on trial as the legal representative of the "Cereal docks spa" of Camisano. On October 24, 2006 was found in a discharge of industrial wastewater with a parameter of nitrous oxide greater than the limit allowed. But the fact is no longer considered by the legislature as a crime. " (Article taken from "Il Giornale di Vicenza")
This sentence leaves the thought.
How can 'leave on these individuals so unpunished and let them decide the future of our physical and economic well-being. By the actions of a person or a company understand many things, would you leave them to build a factory or activity 'close to home? I do not hit us any money.

mercoledì 1 dicembre 2010

Il futuro che ci riservano le centrali a biomasse del Veneto e' gia' arrivato!

Le centrali a biomasse non fanno male!!  O forse si?


Ma tu guarda, chi lo avrebbe mai detto? Con le centrali a biomasse si possono bruciare anche i rifiuti.
Quello che aspetta gli abitanti del portogruarese non e' certo un futuro roseo, e' piu' probabile un futuro breve... con sette centrali in costruzione in una area ridicolmente piccola cosa ci dovremmo aspettare? Forse una sede distaccata del C.R.O. di Aviano?


Nell'attesa dei futuri "finanziamenti" ri-creativi degli imprenditori delle centrali a





sabato 13 novembre 2010

CDR al posto delle biomasse? Fattibile e conveniente...


In questo articolo si fa riferimento ad una piccola centrale che nata per generare energia elettrica da biomasse è stata convertita per lo smaltimento anche del CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti).

...Attenti voi con la favola delle biomasse....

Questo è il classico percorso che intraprendono le piccole centrali a biomasse come questa, perchè? Beh perchè ci guadagnano molto di più e per legge possono farlo, e poi chi li può fermare? forse qualche paesano o contadinotto che ci abita vicino? Voi che ne dite? Io comincerei a rimboccarmi le maniche...

CDR al posto delle biomasse a Pozzilli: esattamente ciò che potrebbe accadere a S. Salvatore Telesino

inceneritore20nuovo2.jpg

Nata per bruciare biomasse, la centrale della Energonut di Pozzilli, in provincia di Isernia, è stata convertita in termovalorizzatore per CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti). Una notizia inquietante, soprattutto se messa in relazione con il termovalorizzatore che la Vocem intende costruire a San Salvatore Telesino.




L’impianto di Pozzilli fino al 31 dicembre 2005 è stato, infatti, attivo nella produzione, anche in cogenerazione, e nel vettoriamento di energia elettrica mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili (soprattutto biomasse e residui dell’agricoltura) con possibilità di bruciare fino a 20.000 tonnellate l’anno di CDR. A partire dal 2006 l’Energonut Spa ha effettuato dei lavori per il contenimento delle emissioni e ha conseguentemente chiesto di poter bruciare 100.000 tonnellate annue di CDR.




Il Comitato Valle del Volturno, che in questi giorni si oppone tenacemente alla trasformazione, sostiene che l’impianto Energonut farà parte di una filiera destinata a risolvere l’emergenza rifiuti della Campania: “La multinazionale francese Veolia, che

venerdì 12 novembre 2010

NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE A FOSSALTA DI PORTOGRUARO

Una doverosa segnalazione, come da titolo ecco nato anche il gruppo Facebook.

NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE ZIGNAGO POWER DA 13,2 MEGAWATT!
ADIACENTE ALLA VETRERIA INDUSTRIALE ZIGNAGO VETRO, A 150MT DALL'ASILO, A 200 DALLA SCUOLA ELEMENTARE. 330 TONNELLATE AL GIORNO DI BIOMASSA LEGNOSA DA BRUCIARE?? NO GRAZIE.

Invito tutti gli interessati e sostenitori ad iscriversi e ancor piu' a partecipare come meglio possono o credono,  ..."basta fare..."!

Per chi fosse interessato puo' contattare gli organizzatori del gruppo con i seguenti contatti:


E-mail:

comitatoterritorialedifossalta@gmail.com

Posizione geografica:

Fossalta di PortogruaroItaly

lunedì 8 novembre 2010

DIBATTITO PUBBLICO SU CENTRALI BIOMASSA PREVISTE NEL MANDAMENTO

Con il presente dibattito che si terra' Martedì 9 Novembre 2010, ore 20.30 presso il Cinema Comunale di Concordia Sagittaria si affronteranno i seguenti argomenti:

LA CORSA ALLE CENTRALI A BIOMASSA NEL MANDAMENTO DI PORTOGRUARO.


LE CENTRALI previste e in parte approvate nel nostro territorio sono:

CINTO C., SUMMAGA, La Salute di Livenza, VILLANOVA, LUGUGNANA, LATISANA


QUALE IMPATTO SU SALUTE E AMBIENTE,VANTAGGI PER CHI?

Ospiti:
Marco CALDIROLI Medicina Democratica
Mario MAZZUCATO Ematologo e Ricercatore al CRO di Aviano

LA CITTADINANZA È INVITATA A PARTECIPARE
Sarà particolarmente gradita e utile la presenza di:

domenica 31 ottobre 2010

"Infarti e ictus da polveri sottili "

Questo articolo risale al 2008/11/08 ma ancora attualissimo...



Tratto da Eurosalus
Infarti e ictus da polveri sottili
di Attilio Speciani

Pessimo inizio scientifico del mese di febbraio: il New England Journal of Medicine ha pubblicato sul numero del 1° di febbraio i dati scientifici relativi agli effetti dell'inquinamento ultrasottile (Miller KA et al, N Engl J Med 2007 Feb 1;356(5):447-58).

Da anni siamo tutti abituati a confrontarci con i valori di pm10, ma già da qualche anno invece sono arrivati i sospetti legati alla presenza di particolati ancora più sottili e purtroppo ancora più dannosi. Si tratta delle polveri inferiori ai 10 micron di dimensione; mentre infatti il pm10 si riferisce a polveri che si fermano in genere a livello della trachea e del naso, le polveri finissime pm2,5 e pm1 (rispettivamente inferiori alla dimensione di 2,5 micron e di 1 micron) arrivano direttamente agli alveoli polmonari e possono entrare direttamente nel circolo sanguigno, come se inalando l'aria inquinata ci facessimo un aerosol di un qualsiasi farmaco. I fumi di sigaretta hanno purtroppo questo tipo di dimensione, indipendentemente dal fatto che vengano inalati da chi fuma o da chi gli sta intorno, e l'effetto non è propriamente terapeutico.

Già da qualche anno il sospetto di una azione fortemente negativa sul sistema

mercoledì 6 ottobre 2010

I COMITATI VENGONO ASCOLTATI DALLA SETTIMA COMMISSIONE REGIONALE AMBIENTE

Ogni uno con i propri rappresentanti, tutti i comitati del coordinamento, alle ore 14,20 del 22 settembre 2010, sono entrati nella sala di Palazzo Ferro Fini per essere ascoltati dai componenti della settima Commissione Regionale Ambiente.

Il coordinatore dei comitati, Luciano Pivetta, ha illustrato le ragioni della richiesta di audizione evidenziando le problematiche che nascono dalle autorizzazioni alla realizzazione e messa in opera delle varie centrali a biomasse nel territorio del portogruarese:




  • un numero smisurato di centrali già approvate in un raggio di 10 Km;


  • l'impossibilità del territorio di approvvigionarle tutte;


  • il paradosso che vengono alimentate con olio di palma o cippato e non da prodotti di scarto di provenienza agricola come indicato dalla legge;


  • l'incongruenza della filiera corta che, in considerazione alla vicinanza ai confini dello stato, permette di acquistare materiale dall'estero.

Si è soffermato poi sulla mancanza di una normativa regionale di programmazione energetica e quindi del bisogno che la regione faccia una moratoria in attesa dell'emanazione di questo piano energetico.


Hanno fatto seguito gli interventi di quasi tutti i componenti della commissione; l'unico partito che non ha espresso la sua opinione è la Lega pur presente con i suoi consiglieri e con il presidente della commissione. Tutti comunque hanno espresso la necessità di dotare la Regione del Piano Energetico, ma solo i rappresentanti di PD e Rifondazione Comunista (tutti e due della minoranza) si sono espressi con chiarezza a favore di una moratoria.


Sono intervenuti i signori Claudio Fagotto (Comitato Salute e Ambiente) che ha evidenziato come queste centrali inciderebbero negativamente sul turismo e sui prodotti agricoli elitari quali ad esempio i vini DOC, attività ad alto assorbimento di manodopera, e Renato Vivan (Comitato “No Centrale Cereal Docks”) che ha sottolineato la situazione attuale dell'aria di tutta la Pianura Padana (uno dei 5 siti più inquinati al mondo) ed il compito istituzionale che devono compiere i politici affrontando questo problema, e cioè, fare un'opera di prevenzione sanitaria emanando dei provvedimenti urgenti che vadano ad incidere positivamente sulla qualità dell'aria già fortemente compromessa e quindi sulla salvaguardia della salute di tutti i cittadini.


Il presidente della commissione ha terminato proponendo a breve un incontro con Giorgetti (assessore all'Energia), Conte (assessore all'Ambiente) e Manzato (assessore all'Agricoltura) per verificare la possibilità di emanare atti che in qualche modo possano correggere immediatamente le storture della attuale Legge.


I comitati, tramite i loro rappresentanti si sono fatti sentire in maniera autorevole, consapevoli che è solo l'inizio della strada per arrivare ad ottenere qualche risultato ma sicuri che continuando con questi presupposti tali risultati non si faranno attendere.

venerdì 1 ottobre 2010

PRESENTAZIONE NUOVO REDATTORE

Mi chiamo Andrea Luigi Miglioranza e resiedo in Summaga di Portogruaro a circa 500 metri da dove è stata costruita la centrale a biomasse “Cereal Docks”, località del Portogruarese diventata terra di conquista da parte di speculatori che vogliono aggiungere ad un ambiente di per se già fortemente compromesso, altre fonti di inquinato estremamente deleterie per la
salute delle persone quali PM10 e nanoparticelle.

Mi sono laureato in ingegneria meccanica presso l'università di Trieste nell'aprile del 2001 presentando una tesi di laurea sull'impiego del biodiesel (gasolio prodotto da biomasse) nella trazione stradale.
Attualmente insegno presso l'I.S.I.S. “L. da Vinci” di Portogruaro, sezione professionale e sono un attivista del Comitato “No Centrale Cereal Docks”.

Partecipo volontariamente alle attività del comitato in quanto ritengo che la salute mia, dei miei cari, e di tutti i cittadini non possa essere barattata con i profitti che possono derivare da tali attività.

venerdì 20 agosto 2010

Biomasse, sviluppi nel Portogruarese e comuni limitrofi

Non si ferma il lavoro dei comitati che continua lento ma inesorabile.

Di seguito l'email che riporta l'incontro tra alcuni rappresentanti del comitato e il commissario straordinario dell'Arpav Veneto:



Date: 19 agosto 2010 00:41


L'articolo e' in fase di correzione, ci scusiamo per l'inconveniente, provvederemo al piu' presto alla ripubblicazione

mercoledì 19 maggio 2010

Portogruaro Vs Barletta strane analogie...

Quando si dice che tutto il mondo e' paese... Chissa' forse il Veneto e' piu' vicino della Puglia di quanto non si pensi!!!!!


Ecco perche' mi sono sentito in dovere di citare questo articolo:


Strani i casi della vita, specie quanto a far rumore sono quelle cose fatte in silenzio come ad esempio certe delibere approvate tra taciti accordi e patti di non belligeranza, forse per non creare strani imbarazzi a quei onorevoli signori che sotto bandiere e slogan che inneggiano ad energie pulite. Come se non bastasse l’inceneritore della Cementeria alimentato anche con materiali plastici, e come se non bastasse l’aria fetida prodotta da chissà quale attività respirata dai barlettani per anni (mentre nelle cave dell’entroterra veniva scaricato di tutto) ecco ora che l’ombra di un nuovo mostro ecologico aleggia ai confini della città di Eraclio.


Ma andiamo per gradi, perché alla stragrande maggioranza dei barlettani è sfuggito ciò che accaduto in un anonimo giorno del  Dicembre 2009, (mentre veniva affrontata tra l’altro la celebre questione 167), quando la giunta Maffei approvava, nel completo silenzio, un provvedimento a dir poco sconcertante per il nostro territorio con il parere favorevole di tutti gli assessori presenti, e cioè la proposta presentata dalla ditta “Tre Tozzi Renewable Energy” spa di Mezzano, in provincia di Ravenna, di realizzare a Barletta una Centrale a Biomasse liquide di potenza totale pari a trentasette megawatt.

Nella suddetta Delibera emerge che la costruzione della nuova centrale verrà realizzata nella zona merceologica di via Foggia nei pressi dell’erigendo «Green Village», in prossimità di insediamenti produttivi ( e quindi in prossimità del centro abitativo), rimarcando oltre modo il carattere prevalentemente industriale del nostro Comune cancellando quello che in tutti questi anni è stato affermato e cioè la vocazione culturale e turistica di questo territorio, il tutto ignorando e bypassando la cittadinanza a cui viene imposto un modello di sviluppo obsoleto e pericoloso.


Taranto_cartina.jpgNella Delibera emerge quindi che la centrale a biomasse sarà alimentata con olii combustibili, cioè verranno bruciati quindi olii prodotti dalla lavorazione di vegetali, ma si sottolinea anche la difficoltà nell’approvvigionarsi sul territorio di tali combustibili con il rischio che in questa centrale possa essere bruciato olio di palma proveniente dall’estremo Oriente e dal Sud America dove per coltivare questa pianta vengono sistematicamente distrutte le foreste del Borneo e dell’Amazzonia.


Peccato che una scelta di questo tipo comunque prevede delle ricadute in termini ambientali e per la salute dei cittadini; infatti non tutti sanno che i rischi connessi alla combustione di olii vegetali sono tanti, visto che sono ricchi di metalli, polveri e nano particelle.


Tra l’altro queste polveri rilasciano un particolato molto fine, che si comporta di fatto come un gas rimanendo in sospensione per decine di anni e può essere inalato, finendo nei nostri polmoni e nel sangue in 60 secondi.



 Recenti scoperte affermano che queste polveri producono malattie come cancri, ictus e infarti perchè riescono a depositarsi in tutti gli organi in 60 minuti.


 Anche se si dovessero utilizzare dei filtri, questi agirebbero solo sulle polveri  filtrabili, cioè quelle che si formano dove c’è la combustione mentre quelle condensabili, che si formano subito dopo il filtro per condensazione delle sostanze organiche e sono in quantità prevalente, non vengono trattenute.

Ma quello che più sconcerta e che la notizia è trapelata per via di un comunicato congiunto del Network per i diritti globali e del Movimento Mutualista ma, non viene data da chi di dovere è quindi dall’Amministrazione comunale che in altre occasioni si è sempre mostrata efficace nel comunicare ogni provvedimento.


centrale_Biomasse_es.jpgAnche se a dirla tutta forse tal volta il silenzio può risultare essere il male minore, specie quando si ascoltano di certe  autorevoli riposte che fanno passare il concetto che quello della centrale a biomasse può essere una risposta alla sempre più crescente disoccupazione che imperversa nella nostra città. 



Certo mio caro illustre concittadino, forse il silenzio sarebbe stato cosa saggia, perché a quanto pare la costruzione della centrale biomasse tutto quello che potrà fare e togliere dalla strada al massimo dieci persone, se si pensa poi che questi dovranno essere altamente specializzate, e se le cose poi vanno come vanno di solito, allora ci scommettiamo che tali posizioni saranno occupate da amici di amici, figli e nipoti di questo e quell’altro.
Perché la domanda che qualcuno che ha deciso per noi era: inseguire uno sviluppo culturale e turistico, con la speranza, tra anni e anni, di recuperare qualche decina di posti di lavoro in più, o dare delle risposte immediate alle centinaia di famiglie disperate della città? Ma soprattutto, verrebbe da chiedersi quale tasche si andranno a colmare e chi si arricchirà in tutto questo?

Il presente articolo e' stato tratto da l'Arca di Noe'

lunedì 17 maggio 2010

Centrale a biomasse ascoltiamo “tutte le campane”.

Ho deciso di "ripostare" questo articolo preso pari pari da portogruaro.veneto.it perche' e' bene non dimenticare e poi di sicuro puo' essere di ispirazione ad altri, magari per nuove situazioni simili alla seguente.


La centrale a biomasse della “Cereal Docks”: ascoltiamo “tutte le campane”. PDF Stampa E-mail

La campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Portogruaro è ormai agli sgoccioli ed allora è il caso di fare il punto della situazione sul caso “Cereal Docks” che è passato un po' in secondo piano.
Spiego brevemente questa vicenda che ha sollevato numerose polemiche nei mesi passati e non solo: la Cereal Docks è un' azienda nata 25 anni fa a Camisano Vicentino che raccoglie, stocca e lavora cereali e semi oleosi, quali grano, mais, orzo, soia e colza: di recente ha iniziato i lavori per la realizzazione di una centrale a biomasse nella zona Pip di Noiari in località Summaga.
Questo impianto avrà una potenza di 7 megawatt e renderebbe autonoma l'azienda dal punto di vista energetico oltre a incrementare la produzione energetica da fonti rinnovabili bruciando olio vegetale.
Questo progetto è stato approvato dalla Regione Veneto nonostante il parere contrario del Comune di Portogruaro, impegnato in un ricorso al Tar.
Molti abitanti di questa frazione temono infatti che questo nuovo insediamento produttivo peggiorerà la loro qualità della vita, già messa a dura prova da altri siti produttivi presenti nella zona, e per cercare di contrastare questo progetto è sorto un comitato spontaneo di cittadini denominato “No centrale”.
Ho voluto allora dare voce ai protagonisti di questa vicenda e a coloro che si sono candidati alle prossime elezioni amministrative al fine di fornire un'informazione il più possibile completa:così facendo la cittadinanza potrà capire come stanno realmente le cose e decidere, nel segreto dell'urna elettorale, per chi è meglio votare.

sabato 15 maggio 2010

Olio di palma, il diavolo fa le pentole e i coperchi!

Tanto per rinfrescarsi le idee, qualcuno ricorderà l'intervento del preoprietario della Cereal Docks, all'incontro avuto con la popolazione di Summaga di Portogruaro in merito all'installazione della centrale elettrica alimentata a olio combustibile.
Dal suo intervento sembrava che non ci fossero problemi di tipo sanitario "... non c'è niente di cui aver paura è solo un motore che gira..." (composizione dell'olio di palma) anzi con il "pronto intervento" di Mauro Fanin e la sua azienda hanno contribuito a salvare l'economia agricola veneta, "... ci sono ben 50.000 ettari coltivati a colza in Veneto..." . ma vengono astutamente omesse tutte le altre informazioni, come ad esempio che la produzione di tutta l'Italia non è sufficiente per alimentare tutte le centrali elettriche a olio di colza italiane, non viene furbamente detto che la Cereal Doks importa la materia prima anche da altri paesi (vedi precedente articolo) ,
"... la Cereal Docks non è una vera s.p.a...." si sente sempre nell'intervento, peccato che l'azienda è veramente una s.p.a. e con un fatturato di tutto rispetto! .

Supporto a "Comitato Territoriale Di Fossalta"



Il COMITATO TERRITORIALE DI FOSSALTA è nato con il principale intento di informare quante più persone possibile, sui pericoli e sulla ulteriore devastazione dell’ambiente che comporterà la prevista costruzione a Villanova, della centrale Zignago Power.
Il Comitato, composto da persone tutte residenti nel nostro Comune, è apartitico - sebbene ogni suo componente abbia, evidentemente, una propria. idea politica, comunque irrilevante rispetto agli obiettivi da conseguire - ed è aperto all’adesione e alla partecipazione di tutti coloro che vorranno contribuire al conseguimento degli scopi che si è prefissato, in particolare:

LA TUTELA DELLA SALUTE NOSTRA E DEI NOSTRI FIGLI, LA SALVAGUARDIA DEL NOSTRO TERRITORIO E DELLE SUE PROSPETTIVE SOSTENIBILI DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE.

LinkWithin

Blog Widget by LinkWithin

Post più popolari