sabato 13 novembre 2010

CDR al posto delle biomasse? Fattibile e conveniente...


In questo articolo si fa riferimento ad una piccola centrale che nata per generare energia elettrica da biomasse è stata convertita per lo smaltimento anche del CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti).

...Attenti voi con la favola delle biomasse....

Questo è il classico percorso che intraprendono le piccole centrali a biomasse come questa, perchè? Beh perchè ci guadagnano molto di più e per legge possono farlo, e poi chi li può fermare? forse qualche paesano o contadinotto che ci abita vicino? Voi che ne dite? Io comincerei a rimboccarmi le maniche...

CDR al posto delle biomasse a Pozzilli: esattamente ciò che potrebbe accadere a S. Salvatore Telesino

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Nata per bruciare biomasse, la centrale della Energonut di Pozzilli, in provincia di Isernia, è stata convertita in termovalorizzatore per CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti). Una notizia inquietante, soprattutto se messa in relazione con il termovalorizzatore che la Vocem intende costruire a San Salvatore Telesino.




L’impianto di Pozzilli fino al 31 dicembre 2005 è stato, infatti, attivo nella produzione, anche in cogenerazione, e nel vettoriamento di energia elettrica mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili (soprattutto biomasse e residui dell’agricoltura) con possibilità di bruciare fino a 20.000 tonnellate l’anno di CDR. A partire dal 2006 l’Energonut Spa ha effettuato dei lavori per il contenimento delle emissioni e ha conseguentemente chiesto di poter bruciare 100.000 tonnellate annue di CDR.




Il Comitato Valle del Volturno, che in questi giorni si oppone tenacemente alla trasformazione, sostiene che l’impianto Energonut farà parte di una filiera destinata a risolvere l’emergenza rifiuti della Campania: “La multinazionale francese Veolia, che
detiene il 60% delle azioni Energonut, si è proposta per la gara indetta dal Prefetto di Napoli per la gestione nei prossimi 25 anni di 3 impianti CDR e del termovalorizzatore di Acerra. Il Molise fa parte di una strategia più grande, decisa altrove?”.



Secondo quanto riferisce il notiziario ambientale/energetico E-gazette.it, “la Veolia, tramite la società Tecnoborgo (di cui detiene il 49% del capitale), è impegnata nella progettazione, costruzione, finanziamento e gestione della termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani e speciali a servizio del bacino della provincia di Piacenza. Tramite la Sigea, gestisce la discarica di San Donà di Piave. Energonut è attiva nella realizzazione di nuove iniziative produttive nel Mezzogiorno, in particolare nel campo della produzione, anche in cogenerazione, e nel vettoriamento di energia elettrica mediante utilizzo di fonti rinnovabili, soprattutto biomasse e rifiuti. Nel 2005, il fatturato realizzato da Energonut è stato pari a circa 8.698.000 euro, interamente realizzati in Italia. Ha tra l’altro l’impianto di Pozzilli, destinato all’incenerimento dei rifiuti speciali di categoria Cdr. La produzione dell’impianto di Pozzilli avrà una potenza elettrica installata di 11,4 Megawatt e inizierà a produrre dal 2008 85mila megawatt all’anno, utilizzando al massimo 85mila tonnellate di combustibile derivato da rifiuti”.



Scenari inquietanti, dunque, che meritano una seria riflesione.



Articolo scritto da

Billy Nuzzolillo (da Sanniopress)

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